Italia, “les jeux sont faits”. Ma dove vogliamo andare?

Il Ct Spalletti ha diramato la lista dei 26 convocati che andranno all’ormai imminente Europeo in Germania. Leggendola è più che giustificato chiedersi il perché di tante esclusioni. Allo stesso tempo fa strano vedere in maglia azzurra gente come Fagioli. Questa è davvero un’Italia in grado di difendere il titolo?

Meritocrazia buttata via. Italia chiamata all’ennesimo miracolo

“Ho paura, concedetemi un po’ di paura”. Questa la frase ci è venuta in mente leggendo la lista dei 26 convocati all’Europeo tedesco. Sembrano passati anni luce dalla squadra trionfante guidata dal Mancio, eppure la vittoria è ancora lì fresca nei ricordi. Una cavalcata straordinaria contro ogni pronostico, troppo poco elogiata, perché in fondo Roberto Mancini aveva compiuto davvero un mezzo miracolo. Chi, invece, sarà chiamato ad un miracolo vero e proprio è Luciano Spalletti, circondato da tanti discreti giocatori e pochissimi trascinatori. Non giriamoci intorno, rispetto a 3 anni fa la formazione si è indebolita. Tolti Donnarumma, Meret, Bastoni, Di Lorenzo, Barella, Jorginho, Cristante, Chiesa e Raspadori, che erano già presenti, gli altri sono tutte nuovi. E non diciamo nuovi a caso. Gente come Buongiorno, Retegui, Cambiaso, Calafiori, Bellanova o Fagioli, non sanno nemmeno com’è fatto un ‘palcoscenico’ europeo. Non ci sono più Chiellini o Verratti, adesso abbiamo Folorunsho per fronteggiare Rodri, Modric, Mbappè o Griezmann. Capite il dislivello? Il salto nel vuoto a cui siamo chiamati? O lo vediamo solo noi? Per non parlare, poi, di esclusioni eccellenti e convocazioni illogiche.

Preferire Zaccagni ad Orsolini? Fare da trascinatore a Bologna per una stagione intera, segnare 11 gol, fornire assist ed arare la fascia, in più raggiungere una storica qualificazione Champions non sono bastati? E’ stato sufficiente invece giocare un’annata scadente e finire spesso in panchina per essere convocati. E che dire di ‘mister scommessa Fagioli’? Il valore del giocatore non si discute, ma la Nazionale prima di tutto è un’insieme di valori, virtù, correttezza, rispetto dello sport e ci dispiace ma Fagioli non ha rispettato nessuna di queste. In più, non ha meritato la convocazione per il semplice fatto che non ha mai giocato una partita in tutta l’annata. Sia chiaro, noi tifiamo la Nazionale e la sosterremo sempre, apprezziamo Spalletti ed il suo modo di giocare, ma convenite con noi che stavolta sarà davvero complicato affrontare l’Europeo. Poi che l’Italia si esalti nelle difficoltà e trovi la forza nei momenti più critici, è vero, però in questa occasione serve un autentico miracolo. Forza azzurri comunque.

3 Risposte a “Italia, “les jeux sont faits”. Ma dove vogliamo andare?”

  1. Secondo me ha ragione il giornalista, faremo fatica e siamo più scarsi rispetto a 3 anni fa, però possiamo ancora sorprendere. Soprattutto se gente come Chiesa e Scamacca decidono di giocare come sanno.

  2. Forza azzurri sempre, ma stavolta sarà davvero complicato. Inghilterra e Francia le più forti. Spalletti deve inventasse qualcosa de speciale pe vince!

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