Dopo settimane di attesa snervante, la Salernitana retrocede. La cura Colantuono non sortisce alcun effetto (in realtà niente ci si aspettava in queste ultime partite). Cosa non ha funzionato?

Una retrocessione che sa di fallimento dopo le ultime salvezze. Che ne sarà della Salernitana?
Abbiamo dato incipit al nostro approfondimento con la domanda “Cosa non ha funzionato?” e la risposta è: un bel niente. Nell’annata della Salernitana nulla è andato per il verso giusto. Dalla caotica girandola di allenatori ai Ds cambiati come le mutande, passando per un calciomercato di bassissima qualità. Insomma, tutto per il verso sbagliato. A differenza di società che, nonostante la lotta salvezza e situazioni di crisi, sono riuscite a risollevarsi, ribaltando le loro sorti, la Salernitana non ha fatto altro che precipitare. E dire che le premesse non erano pessime. Infatti, stiamo parlando di un club abbastanza solido a livello economico-societario, con una proprietà che ha dimostrato di poterci stare in Serie A, eppure quando il primo ingranaggio del sistema si è bloccato, nessuno è stato in grado di farlo ripartire. E’ stata una continua debacle. Dopo le salvezze raggiunte con Nicola e Souza, ci si aspettava almeno il medesimo campionato. Mai nessuno avrebbe immaginato una qualità così scadente.
Tutto è iniziato con il calciomercato estivo, fatto di colpi discutibili, giocatori provenienti da campionati underlivellati e ‘scarti’ di club europei. Con le rimanenze del frigorifero spesso e volentieri vengono fuori ricette scadenti. Mentre le altre concorrenti, difronte alle difficoltà di una stagione storta, provavano a risollevarsi vendendo cara la pelle, la Salernitana non ha fatto altro che scendere in campo con arrendevolezza, mediocrità e zero cattiveria agonistica. Aveva già dato per persa la pratica in partenza. Dal Verona dovrebbe prendere esempio, una società che, nonostante fosse stata praticamente spolpata da cima a fondo durante il calciomercato invernale per pareggiare i conti in rosso, è riuscita ad uscire dalla lotta salvezza grazie ad un allenatore coraggioso con idee chiare, impegno ed una rosa che ha venduto cara la pelle. Da Liverani ad Inzaghi, da Colantuono al ritorno di Sabatini, passando per De Sanctis, nessuno è riuscito nel miracolo, che, francamente, era davvero impossibile. Una retrocessione che sa di fallimento? Decisamente si, soprattutto guardando ad una società tra le più ricche della parte bassa della Serie A. Salernitana, sinonimo di come le cose, se fatte male, è difficile raddrizzarle.
